Quando una nave arriverà da Delo, Socrate dovrà morire. Bisogna forse sottrarsi a questo destino, come vorrebbero gli amici? Ma così verrebbe negato tutto quanto Socrate ha costruito nella sua vita, tutto il patrimonio di coerenza e dirittura morale che lo ha sempre contraddistinto e guidato. No, si deve affrontare ciò che è stato deciso secondo la legge, quella legge che è ossatura e anima dell’amata città. A chi piacerebbe una città senza leggi?

Dalle voci di Gabriele Marchesini (Socrate) e Renzo Morselli (Critone), nella traduzione classica di Francesco Acri, un folgorante esempio di dialettica che ancora una volta illumina la grandezza di Socrate.